Circa 10.000 spettatori per oltre 100 proiezioni. Un bilancio estremamente positivo per la IX edizione del NapoliFilmFestival conclusasi ieri con la proiezione serale de “Il Segno di Venere”, film cult del ’55 di Dino Risi, appena restaurato. Naturalmente il momento clou della giornata conclusiva è stato quella della premizaione, che ha visto assegnare il Vesuvio Award a Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti (nella foto una scena del film).
Questa la dichiarazione del vincitore:
"Sono molto soddisfatto anche perchè il film racconta una dimensione un po' particolare poco conosciuta della vita alpina, ma contiene elementi universali e credo che questo abbia suscitato interesse nlla giuria. Sono molto felice che un film così legato alle Alpi abbia vinto a Napoli: di fronte a chi tenta a volte di dire che l'Italia è divisa questo dimostra invece che è diversa nelle sfumature, nei colori, ma legata dalla profonda condivisione di valori"
Grande successo anche per gli ospiti di questa settimana dedicata al Cinema: Joel ed Ethan Coen, Frances McDormand, Michele Placido, Abel Ferrara, Ferzan Ozpetek, Margherita Buy, Paola Cortellesi, Carlo Delle Piane e Antonio Catania, Alessandro Haber e Rocco Papaleo.
Il Festival quest’anno ha cambiato location, infatti si è passati dal Warner Village, alla multisala Filangieri. "Il cambio di location - spiega il direttore generale del NapoliFilmFestival Davide Azzolini - sembra aver ulteriormente giovato alla crescita del NapoliFilmFestival: sale gremite, pubblico soddisfatto, tanti film e ospiti di altissimo profilo. Il concorso Schermo Napoli è ormai un appuntamento irrinunciabile per fare ogni anno il punto sul fermento cinematografico napoletano. La presenza di Joel e Ethan Coen è stata credo uno dei momenti più alti della vita culturale della città negli ultimi anni e di questo siamo orgogliosi. Mi auguro che il lavoro del NapoliFilmFestival e quello di tanti altri operatori nel campo culturale cittadino possano contribuire a smuovere Napoli dallo stato di torpore e rassegnazione nella quale è sprofondata ormai da tempo. La proposta di Michele Placido di organizzare nell'ambito del NapoliFlmFestival annualmente gli stati generali del cinema italiano e del movimento dei 100 autori rappresenta un ulteriore stimolo per lavorare con entusiasmo all'edizione del decennale. Il 2008 ci vedrà uniti a Napoli Comicon nel progetto di un "superfestival" annuale che attraverserà il cinema, l'animazione, il fumetto e la fotografia“.
Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore artistico del NFF Mario Violini: "Questa nona edizione ha confermato l'apprezzamento del pubblico napoletano per il nostro lavoro e per la qualità dei film e dei documentari presentati nei concorsi. Quest'anno ho poi avuto la sensazione tangibile che il NapoliFilmFestival sia entrato davvero nel tessuto culturale della città, trasformandosi in un evento atteso anche per i grandi ospiti. Per la prima volta, poi, il Concorso Europa-Mediterraneo è stato vinto da un film italiano, "Il vento fa il suo giro": questo a conferma della qualità del nostro cinema che emerge anche grazie a un festival indipendente come il nostro. E infatti proprio il NapoliFilmFestival ha favorito l'uscita nelle sale napoletane dell'opera".
Ricordiamo che Il NapoliFilmFestival è organizzato dall' Associazione NapoliCinema con il contributo di Direzione Generale per il Cinema del Ministero dei Beni Culturali e con il supporto di Regione Campania, Comune di Napoli e Fondazione Mediterraneo.
Questo l’Albo d’Oro ufficiale di quest’edizione
Sezione Europa – Mediterraneo
La giuria composta da 20 studenti di cinema provenienti da tutta Italia e coordinati dal regista Pappi Cosicato ha così deliberato:
Vesuvio Award alla regia e Premio Technicolor alla produzione
Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti (Ita 2005)
Motivazione: La regia esplora i luoghi poetici eppure amari di un microcosmo arcaico, all'interno dle quale si rivela problematica l'integrazione dello straniero. Giorgio Diritti al suo primo lungometraggio dimostra originalità narrativa e una notevole maturità tecnica attraverso l'utilizzo particolarmente espressivo della fotografia e la scelta efficace delle inquadrature.
Premio Music Feel
Trešeta di Drazen Zarkovic e Pavo Marinkovic (Cro, 2006)
SchermoNapoli - Sezione Documentari
La giuria composta da professionisti del settore Gino Aveta, Maurizio Gemma e Francesco Napolitano ha così deliberato:
Vesuvio Award
MITUMBA di Raffaele Brunetti (Ita, 2005)
Motivazione: Per il ritmo incalzante e coinvolgente del racconto, che tuttavia lascia il tempo ai dubbi, alle incertezze, alle sorprese e ai sentimenti che l’autore esprime direttamente per noi, di fronte ad un fenomeno, quello del commercio dell’abbigliamento usato con i paesi africani, che è significativo , anch’esso, del rapporto Nord-Sud del mondo.Per la grande padronanza degli strumenti linguistici, e la limpidezza espressiva che conducono agevolmente lo spettatore nel viaggio dentro la realtà della Mitumba.
Menzione speciale a:
IL FAVOLOSO MONDO DI “G”. IL CINEMA DI UGO GREGORETTI
di Luigi Barletta
L’ULTIMA TREVES
di Marcello Sannino
SchermoNapoli - Sezione Cortometraggi
La giuria composta dai giornalisti Goffredo De Pascale, Daniela Faggion e Boris Sollazzo ha così deliberato:
Vesuvio Award
Lacreme napulitane di Francesco Satta (Ita, 2007)
Motivazione: Francesco Satta ha il merito di riuscire a far versare ancora Lacreme Napulitane. Gioca visivamente su genere e cliché, trasformandoli in tranche de vie da cartolina, in un divertente e arguto viaggio attraverso i luoghi comuni di un’Italia di capitoni e panettoni. Lo stile - la scenografia, le interpretazioni, le scelte cromatiche - è camaleontico e brillante. Così efficace che l’ultima immagine, forse, non dovrebbe rinunciare al gusto un po’ rétro del resto di questo racconto.
Menzione speciale a
VITTIMA DELLA STORIA di Simona Cocozza (Ita 2006)
PREMIO FRANCO SANTANIELLO 2007
La giuria composta da Nicola Giuliano, Franco Iavarone, Manlio Santanelli assegna il premio per la migliore sceneggiatura a
Noemi (Ita 2007) di Fabio Ferro e Sydney Sibilia
Motivazione: I meriti che ci permettono di premiare Noemi quale migliore sceneggiatura sono molteplici. Ci limitiamo a citarne due per tutti.
Primo: rispetta un principio basilare del “corto” che non dovrebbe superare i dieci minuti e, in questi, raccontare una storia che ha un inizio ed una fine.
Secondo: bordeggia con buona padronanza più generi cinematografici per concludersi, poi, con una beffarda denuncia della TV, responsabile di presentare un paese che regala milioni e, di conseguenza, di contribuire ad incrementare un’immigrazione selvaggia.
Cinema